Josette Baverez

Psicologa – Psicoterapeuta – Sessuologa

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Trovare l’equilibrio interiore


Una domanda ricorrente che mi viene fatta dai pazienti riguarda il come trovare l’equilibrio interiore, ossia quale sia la chiave che permette di raggiungere la serenità.

Foto di "Thought Questions"

Foto di “Thought Questions

Avevo proposto, tanti anni fa, di fare con dei colleghi del brain-storming, momenti di scambio e di approfondimento sul nostro vissuto, sulle nostre difficoltà di fronte a certi casi e sulle problematiche che ci vengono presentate. Purtroppo l’adesione fu molto scarsa per vari motivi (a dire la verità abbastanza tristi da analizzare…), ma qualche giorno fa, una persona alla quale chiedevo scusa per un’ errore mi ha risposto: “Tu sei umana, è bello così”. Mi è, allora, tornato in mente uno dei rari scambi tra noi professionisti, confidenze sul come trovare e mantenere il nostro equilibrio. Solo riconoscendo con sincerità e umiltà i nostri limiti possiamo collocarci di fronte all’altro su un registro di fraternità umana, “alla pari” come sottolineo spesso. Tutti hanno diritto ad avere delle incertezze, delle paure, ma si tratta di imparare a gestire quello che ci succede. Solo allora l’esperienza personale potrà essere messa al servizio dell’altro .

Cercherò di seguito, oggi e giovedì prossimo, di elencare alcuni atteggiamenti che sono stati utili alla sottoscritta e ad altri professionisti, modi di fare e di pensare che ci possono permettere di vivere in modo più sereno.

Innanzitutto bisogna evitare un atteggiamento giudicante.

Sappiamo che per essere fisicamente in equilibrio abbiamo bisogno di tre punti di appoggio, considerando il cervelletto come la nostra terza gamba (giusto per coloro che avessero messo in dubbio la mia affermazione). Per l’equilibrio interiore, invece, il primo punto su cui lavorare è accettare le nostre fragilità, che non sono nè inferiorità nè anomalie. Ognuno di noi ha ricevuto dai genitori cose fantastiche, altre meno. Quello che siamo diventati oggi non è colpa loro, ma nemmeno nostra. Se si volesse risalire all’origine dei fatti, delle cause, si intraprenderebbe un cammino senza fine; meglio pensare che si ha un cammino da percorrere, un cantiere da restaurare. Il secondo punto da affrontare è il lavoro. Questo cantiere è appassionante, ma richiede anche parecchia energia e spesso si rinuncia troppo presto a lavorarvi. Ci accontentiamo dell’intenzione. Per arrivare ad un cambio effettivo ci vuole l’allenamento, la costanza, come per lo sport.

Il terzo punto importante è l’incontro con l’altro. Ognuno di noi ha bisogno degli altri: possono diventare modelli, stimoli e ci possiamo ispirare con quello che apprezziamo in loro. Ognuno di noi ha da imparare dall’altro, chiunque esso sia. Bisogna, dunque, abbandonare l’atteggiamento di giudizio o di indifferenza nel quale spesso ci crogioliamo! Spesso si parte con la critica come se fosse rassicurante scoprire i difetti altrui. Si tralascia, allora, l’essenziale, la persona nel suo insieme. Cerchiamo di vedere l’altro con benevolenza e ammirazione, andando alla ricerca di quello che mi può dare come insegnamento. Solo in questo modo l’incontro diventerà fecondo e ci farà sentire sereni.

Gestire un tradimento non è facile

So che a prima vista il titolo di questo post può apparire banale, ma spesso è un concetto sul quale si generalizza senza soffermarsi troppo sui contenuti. L’abbiamo visto nel post precedente, le cause di una infedeltà possono essere numerose ed è chiaro che non sia facile gestire un tradimento, indipendentemente dal fatto che la “vittima” sia l’uomo o la donna.

In queste mie riflessioni rischio di aver dato l’impressione che sia più spesso la donna, ma ciò non è assolutamente vero. Per semplificare l’esposizione del problema mi riferisco ad un sesso ma si tratta di un problema che possiamo definire “double-face“.

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Concedere fiducia dopo un tradimento

Quando il tradimento viene vissuto come un errore imperdonabile, esso genera inevitabilmente la morte della coppia. E se invece cercassimo di ridare fiducia dopo un tradimento e di considerare questo momento come il punto per un nuovo inizio?

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Chi è Babbo Natale?

Proseguiamo con i post a tema natalizio ed affrontiamo un problema non banale da spiegare ai figli: chi è Babbo Natale?

I bambini stanno scrivendo le loro letterine, i genitori li portano a meravigliarsi (per non dire a scegliere) nei reparti giocattoli, ed ecco spuntare cioccolate, caramelle, zuccherini e travestimenti vari da Babbo Natale. Che, in fin dei conti, spesso diventa un alleato dei genitori, che ricorrono a lui tirandolo in ballo per minacce in caso di comportamenti maleducati o brutti voti, o promesse di regali…

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Mio figlio è adolescente: non lo riconosco più!

Non è certamente facile vedere il proprio figlio divenire adolescente, prendere un’altra strada rispetto a quella sognata e vedergli fare esattamente il contrario di quanto da noi insegnato. Spesso sento genitori dire: “Non lo riconosco più!“.

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Aiuto! Non riesco più a piacere!!!

“Aiuto! Non riesco più a piacere!!!”. Come spiegare questo grido d’angoscia senza chiederci da che cosa dipenda il fatto di piacere o meno? Sono tanti i modi utilizzati dai pazienti per esprimere la medesima sensazione: “Sembra che io sia trasparente”, “Sono ordinaria e nessuno mi nota”, “Niente da fare, c’è qualcosa in me che non quadra, perché ho tanti amici ma niente di più”, “Esiste una pozione magica che possa attrarre su di me lo sguardo maschile?”, ecc…

Grida d’angoscia, tra l’altro, tipicamente femminili.

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Consigli peri genitori sul look dei ragazzi

Partiamo da un presupposto prima di dare qualche consiglio ai genitori in merito al look dei loro ragazzi.

Nell’adolescenza, il corpo si trasforma molto velocemente, non permettendo loro di assimilare un sempre nuovo schema corporeo. Non distinguono perfettamente i limiti del loro fisico… e diventano spesso addirittura maldestri come i piccoli. I genitori li sgridano dicendo “Hai la testa in aria”, “Chi sa dove hai la testa”, “Stai più attento a quello che fai”, ecc… ma in realtà li dovrebbero accompagnare con comprensione e (magari) humour in questa loro evoluzione. Se il ragazzo rovescia l’acqua, può voler dire che non ha ancora preso coscienza della sua forza nel versarla o delle nuove misure del braccio!

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Il ruolo dei genitori nei confronti dei media

Gli schermi e tutto quello che trasmettono prendono sempre più spazio nella vita dei bambini e degli adolescenti, oltre che in quella di noi adulti. E’ fondamentale, quindi, chiederci che ruolo abbiano i genitori nei confronti dei media per poi poter capire certe reazioni dei nostri ragazzi.

Iniziamo col dire che la risposta è piuttosto ambigua: positiva e negativa.

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Qualche trucco per non vivere sempre di corsa

Finite le vacanze, eccoci pronti a riprendere le nostre attività dopo aver scaricato lo stress e fatto il pieno di energia. Ma quanto tempo durerà questo effetto benefico? Ecco qualche trucco per non vivere sempre di corsa, per evitare di entrare in un nuovo turbine o cercare di uscirne se stiamo già affondando…

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Come si impara a scegliere?

Non è certamente facile sapere quel che si vuole ma, come abbiamo già accennato, si può imparare a scegliere. Proseguiamo oggi con qualche suggerimento pratico.

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