“Aiuto! Non riesco più a piacere!!!”. Come spiegare questo grido d’angoscia senza chiederci da che cosa dipenda il fatto di piacere o meno? Sono tanti i modi utilizzati dai pazienti per esprimere la medesima sensazione: “Sembra che io sia trasparente”, “Sono ordinaria e nessuno mi nota”, “Niente da fare, c’è qualcosa in me che non quadra, perché ho tanti amici ma niente di più”, “Esiste una pozione magica che possa attrarre su di me lo sguardo maschile?”, ecc…

Grida d’angoscia, tra l’altro, tipicamente femminili.

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Da che cosa dipende il fatto di piacere?

L’apparenza che offriamo agli altri è senz’altro molto importante nella misura in cui rivela gran parte di noi, i nostri gusti estetici, il piacere di vestire in un modo piuttosto che in un altro, la disinvoltura ed il rapporto con il proprio corpo,….

In realtà, il motore centrale della seduzione è interiore, è quello che emana dal nostro profondo. Non si guarda nello stesso modo un viso afflitto dalle delusioni e quello illuminato dalla gioia di vivere. Sedurre implica, quindi, la necessità di sentirci in equilibrio e di volerci bene. Quante volte ripeto che per amare gli altri ed essere ricambiati dobbiamo amare noi stessi! Altrimenti, che cosa offriamo all’altro? Uno “scarto”?

In certi momenti o periodi, una persona si sente “trasparente”: ma come spiegare questa sensazione di non piacere più, di non essere interessanti per nessuno?

La prima spiegazione tiene conto delle ferite narcisistiche dell’infanzia che inducono ad una grande perdita di fiducia in se stessi. Per reazione, si può compensare questa mancanza investendo sul fisico, sull’apparenza. Purtroppo, sappiamo che tutto quello che si riferisce solo alla forma dura poco e quindi questa seduzione si svuota rapidamente. Si possono coltivare certi atteggiamenti, ricercare certe pose, ma sedurre in modo “meccanico” non ci fa sentire realizzati, dato che non traspare niente di autentico. Non siamo noi stessi! Perciò si capisce bene perché certe persone che hanno avuto un grande successo per un periodo si trovano rapidamente “appassite”. Altre, invece, che si sentono bene con loro stesse, riescono ad avere un enorme potere di attrazione anche a 40, 50 e 60 anni!

Invecchiando, si diventa più autentici, non si è più alla ricerca di certi fronzoli, si è sempre più se stessi. Questo spiega come mai tante persone di una certà età apparentemente avanzata abbiano più successo che da giovani: sono solo più libere, più disinvolte.

Soffriamo dell’indifferenza altrui, ci sentiamo invisibili?

Può capitare a tutti, è normale che possa succedere. In certi momenti siamo noi per primi che ci eclissiamo per un motivo o l’altro! Ad esempio, i giorni in cui ci si sente gonfi, vestiti male, manchiamo di fiducia in noi stessi, ci amiamo meno e questo traspare nel nostro comportamento: evitiamo lo sguardo altrui, affrontiamo con difficoltà qualsiasi incontro convinti di “far schifo”. Succede anche quando siamo preoccupati, stanchi fisicamente e psicologicamente, nervosi, insoddisfatti; traspare tutto, anche se cerchiamo di camuffare questi stati d’animo. Nessuno si avvicina molto volentieri a chi è pieno di malessere, se non per pietà o per dovere. Si ha paura di essere trascinati giù, di sentirci impotenti, o di dovere essere solo una spugna che assorbe questo disagio a scapito del proprio equilibrio.

Per sedurre, occorre provare e dimostrare una certa leggerezza e spensieratezza, ma soprattutto mostrarsi aperti al contatto emotivo e fisico. Dunque, è importante essere veramente presente per l’altro, assaporando appieno la condivisione dell’istante. Togliamo le maschere, smettiamo di recitare e scopriamo quanto la genuinità sia importante.