Proseguiamo con i post a tema natalizio ed affrontiamo un problema non banale da spiegare ai figli: chi è Babbo Natale?

I bambini stanno scrivendo le loro letterine, i genitori li portano a meravigliarsi (per non dire a scegliere) nei reparti giocattoli, ed ecco spuntare cioccolate, caramelle, zuccherini e travestimenti vari da Babbo Natale. Che, in fin dei conti, spesso diventa un alleato dei genitori, che ricorrono a lui tirandolo in ballo per minacce in caso di comportamenti maleducati o brutti voti, o promesse di regali…

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Citiamo oggi altri due casi sentiti in seduta.

  • “Non ho mai avuto problemi perché i miei non mi hanno fatto credere a Babbo Natale”

“Non ho mai dovuto scoprire che babbo Natale non esistesse dato che i miei genitori non mi hanno fatto credere in lui”. Queste le parole di un mio paziente, al quale i genitori parlavano di Babbo Natale come se fosse una leggenda. La vita di questo ragazzo era meravigliosa e per questo motivo non ha avvertito la mancanza  della “meraviglia” legata a questo personaggio. Madre nonna, entrambe credenti, hanno alimentato questa figura di immagini cristiane e per lui la magia del Natale erano gli angeli, i presepi da visitare e quello da costruire a casa. Addirittura questo omone vecchietto e paffutello sembrava fuori posto, un po’ ridicolo e goffo rispetto alla bellezza di Gesù Bambino! Lui e le sue sorelle adoravano il Natale, i suoi odori di clementine e di abete fresco, i suoi colori allegri e celestiali. Ovviamente non mancavano i regali, il pranzo di famiglia e la gioia di essere tutti riuniti. L’insieme di sé per sé, data la sua eccezionalità, era già forte e magico. Il dover aggiungere una figura sarebbe stato superfluo ed inutile, ed è per questo che, ribadisce il paziente, “…i miei hanno fatto bene a non farci credere in Babbo Natale“.

Questa testimonianza conferma quanto il bambino abbia bisogno di vivere un mondo immaginario, meraviglioso e fantastico. Questa persona è stata cullata sin da piccola in un’atmosfera di racconti e leggende. La Festa di Natale aveva, per lui e per la sua famiglia, una dimensione spirituale e simbolica che gli dava il suo vero significato. In questo clima, la figura di Babbo Natale sarebbe stata, in effetti, superflua. Un Padre aveva già il suo posto nei Cieli, inutile aggiungerne un’altro. In una famiglia come questa, dove l’immaginario viene ampiamente nutrito durante tutto l’anno, risulta inutile ricorrere alla finzione di Babbo Natale. Questa figura creata dalla società aiuta chi è molto materialista e ha poca fantasia a regalare una volta all’anno, ai bambini, una bella dose di “meraviglioso” per poi tornare nel “materiale” tutto il resto dell’anno.

  • “La mia delusione è veramente stata enorme e me la sono presa con mia madre”

Vediamo, adesso, un caso diametralmente opposto rispetto al precedente. “Ho saputo che non esisteva Babbo Natale all’età di 4 anni. Me l’ha detto un cugino di 8 anni“. Queste le parole del paziente, che ha subito cercato una smentita da sua madre ma purtroppo lei non ha potuto fare altro che confermare. La sua delusione, ovviamente, è stata enorme, anche se in realtà non è che nessuno gli avesse imposto l’esistenza di questa figura, sembrava quasi ovvia dato che ogni anno, nello stesso periodo, tutti ne parlavano. Tuttavia, il paziente ha preso molto male la rivelazione, vivendola come un atto freddo e crudele da parte della madre. Ciò le aveva tolto la magia e la felicità alla quale avevano diritto tutti i bambini. In seguito la madre si è giustificata parlando di rispetto nei confronti del figlio, ma la cosa che più importava per quel bambino era la percezione di quel momento, la sensazione di dolore. I regali continuavano ad arrivare, ma avevano perso la loro “aura”. Si sentiva solo e diverso, soprattutto quando a scuola la maestra faceva fare dei disegni da mandare a Babbo Natale. Per vendicarsi, ha addirittura cominciato a dire a tutti i bambini che i loro genitori erano dei bugiardi, che Babbo Natale non esisteva. Ed il colmo è che quasi tutti lo trattavano da bugiardo, affermando convinti la sua esistenza.

Questa persona ha vissuto molto male una tale rivelazione, perché non era ancora pronta per uscire dal mondo dell’infanzia. Aveva solo 4 anni e tanto bisogno di rifugiarsi nel suo mondo immaginario. Inoltre, il grosso problema è sorto con la sfasatura rispetto ai coetanei. Ricordiamoci che ogni bambino ha un proprio ritmo di evoluzione. Non si deve certamente nutrire troppo a lungo questo mito correndo il rischio di bloccare lo sviluppo del bambino, ma neanche farlo uscire troppo presto dal suo mondo di fantasia e di magia.

Le dimensioni della verità e della bugia sono messe in evidenza in questa testimonianza, dimensioni essenziali per il bambino. Si aggiunge la sofferenza di dover dubitare della parola di quelli più fidati in assoluto, i genitori. Per il bambino, è un vero terremoto interiore, dato che si costruisce solido e determinato, sicuro e fiducioso attraverso la parola e il comportamento dei genitori.