Spesso, tutto ciò che gli altri fanno sembra semplice mentre i nostri veri desideri sono offuscati dalle paure che ci frenano nel realizzarli. Ricordiamoci che è possibile imparare a sapere ciò che si vuole. Allontaniamo,quindi, la paura del fallimento, la necessità di dover essere conforme alle aspettative familiari o sociali. Forse, in realtà, non stiamo puntando ad un reale desiderio profondo, certi sentimenti come la gelosia o l’invidia ci possono ingannare e possono far nascere in noi desideri falsi. Possiamo voler diventare ricchi solo per aver frequentato persone più agiate, ma pensandoci bene ci si può accorgere di altri problemi collegati a questa situazione. Forse meglio vivere nella semplicità e nell’essenziale come siamo stati abituati, senza crearci altri problemi. Per vederci chiaro, occorre quindi conoscere se stessi. Questo ci permette non solo di agganciarci ai nostri veri desideri ma anche di mettere in atto tutti gli strumenti per raggiungerli senza tradirli.

Chalkboard

  • Come fare per riuscire a realizzare i propri sogni? Occorre fare una lista delle nostre priorità.

Per metterci pienamente in contatto con noi stessi bisogna rallentare il ritmo: si spegne il cellulare, non si accende il computer, ci si rilassa pensando intensamente al momento presente facendo il vuoto nella mente. Non è facile! Dedichiamo cinque minuti al giorno a questo esercizio, focalizzando l’attenzione su una parte del nostro corpo o sulla respirazione. Quando si raggiunge il rilassamento massimo, ci si chiede: “Che cosa è veramente importante per me nella vita?“. Si prende nota per iscritto di tutto quello che viene in mente, senza riflettere e sopratutto senza giudicare i pensieri.

Segue, poi, una classifica delle risposte “due a due”, facendoci la domanda: “Tra avere A e non B o vice versa, che cosa preferisco?” E cosi via. Si può fare la stessa ricerca elencando i ricordi migliori, i momenti della vita dove ci si è sentiti appagati e felici, liberi, in armonia con noi stessi. La lista si ristringe poco a poco e quello che rimane per ultimo è ciò che conta realmente. Abbiamo, dunque, sintetizzato al massimo i desideri profondi, quelli per i quali si metterà in moto tutta la nostra energia.

  • Cerchiamo di sdrammatizzare i fallimenti.

Se abbiamo dovuto abbandonare un progetto o se è stato un fallimento, non ci si deve focalizzare su quello che non è andato, bensì sui passaggi positivi. Ad esempio: ci siamo mossi, abbiamo preso dei contatti con persone nuove, abbiamo un’idea più chiara dell’obiettivo, sappiamo meglio come si muovono gli altri. In breve, siamo comunque stati in grado di pensare e sviluppare una strategia che ci ha permesso di proseguire. I fallimenti non sono altro che tappe del nostro successo. Quasi tutti quelli che hanno successo ne hanno avuti ma ne hanno tratto profitto. Ancora una volta, vi ripeto che tutto serve e niente è esclusivamente negativo. Tocca a noi sviluppare la capacità di cogliere la parte positiva per non rimanere paralizzati dal fallimento. Stiamo sempre attenti, però, a percepire bene con quali disposizioni e quali mezzi affrontiamo un progetto. Se tutto sembra pesante o noioso, se è più lo sforzo che il piacere, allora l’obiettivo da raggiungere non è quello buono. Il desiderio profondo dà un’energia insospettata, sembra quasi facile raggiungere l’obiettivo al di là delle difficoltà apparente. Questo vale nell’affrontare qualsiasi tipo di attività. Il fatto di non sentire la stanchezza, di vivere con euforia anche una situazione pesante, è la misura del quanto il nostro obiettivo sia quello giusto. E’ con la passione che ci spuntano le ali con le quali possiamo raggiungere i nostri veri obiettivi e non con il giogo del dovere che ci schiaccia e ci fa soffrire.