Il tema della paura specifica o della “paura della paura” è molto ricorrente nelle richieste di chi si rivolge allo psicologo. Il mio primo consiglio è quello di identificare le proprie paure, che sono ben distinte dall’ansia e della quale avremo l’occasione di parlare.

Un aspetto importante da considerare è che la mancanza di fiducia in se stessi è direttamente proporzionale alla facilità con cui si hanno delle paure, con le conseguenze più disparate.

paura

La fiducia in se stessi è raramente innata: si costruisce vita natural durante, ma tutte le basi si forgiano nella primissima infanzia. In questo senso l’atteggiamento dei genitori (di cui recentemente abbiamo già avuto modo di parlare) è fondamentale: devono essere rassicuranti ma non iperprotettivi, presenti ma non soffocanti, solidi e fermi ma non lassisti e troppo permissivi.

Crescendo e diventando adulti succede spesso che, per un motivo o l’altro, la fiducia non venga allenata e sviluppata, pur avendone i mezzi. In questo senso, essa si comporta come un muscolo che, se inutilizzato, si atrofizza. La fiducia in se stessi si sviluppa con un lento esercizio, progressivo e costante.

Capita di trovarsi nella situazione di pensare di non saper gestire certe difficoltà, di credere di aver perso tutti i propri mezzi: in questi casi non bisogna fare dei drammi, perché ciò che conta è sapere da dove partire per iniziare il proprio cammino di auto-perfezionamento. Bisogna essere consapevoli del fatto che con la volontà e la costanza si riuscirà a trovare in se stessi il materiale necessario per affrontare qualsiasi evenienza, che sia professionale, affettiva o sociale.

Ecco, quindi, che diventa fondamentale conoscere le proprie paure, familiarizzare con queste anziché vederle come schiaccianti, insuperabili: solo così potranno essere superate e ciò determinerà una fantastica sensazione di soddisfazione.

Suggerisco spesso a chi ha questo tipo di difficoltà di vedere il problema sotto un altro punto di vista, di cambiare prospettiva per ridimensionarlo. E’ un “ gioco” che, tra l’altro, può anche diventare divertente, perché spesso riserva notevoli sorprese.

Dopo aver circoscritto bene le proprie paure, si deve capire da dove vengono, che cosa le abbia generate. In psicologia diciamo spesso che “la paura è desiderio“: ad esempio, chi soffre di vertigini vorrebbe volare, chi ha paura di volare vorrebbe tenere tutto sotto controllo, chi ha paura dell’acqua può avere un problema con la madre, chi ha paura di essere violentata ha in mente, inconsciamente, il sesso, chi ha paura del tradimento spesso ha tradito, tradisce o vorrebbe tradire, chi ha paura di un superiore vorrebbe poterlo considerare un suo pari, chi ha paura di non avere soldi ne vorrebbe sempre di più, ecc.

Ma la paura che detiene in assoluto il primato di “vittime” è la paura della paura, della quale parleremo approfonditamente più avanti.

A volte la paura nasce da situazioni oggettive che sono state vissute in modo traumatico e che hanno lasciato delle cicatrici, ma la paura è anche un argine, il segnale di un limite, una protezione: la paura di bruciarmi fa sì che io non tocchi oggetti troppo caldi, la paura di cadere fa sì che io misuri in tempo le mie capacità prima di fare un movimento, ecc.

Come eliminare le proprie paure? Si può iniziare facendo una lista scritta per poi osservare tutte queste zavorre che ci appesantiscono, che ci fanno perdere tempo e sopratutto energie. Tagliamole via, allarghiamo i buchi del nostro setaccio per eliminare il superfluo (cosa alla quale si tende quando si invecchia). Partiamo dal presupposto che tutto ha un senso, che spesso basta aspettare il momento giusto con pazienza e fiducia.

Poi entra in gioco anche il caso, la coincidenza!

Quanti esempi strabilianti potrei citare, riferiti da persone di ogni tipologia, più o meno increduli di fronte a queste esperienze. La verità, infatti, è che non possiamo controllare tutto della nostra vita, non possiamo programmarla come se fosse una settimana sull’agenda.

Impariamo, passo dopo passo, a gestire le nostre paure e scopriremo come la calma, la serenità, l’equilibrio e la stabilità torneranno ad essere sensazioni a noi familiari e ci sentiremo pervasi da una carica di energia e di grinta che ci aiuteranno a migliorare la qualità della nostra vita.