Sempre più uomini vanno regolarmente dall’estetista, danno maggiore importanza all’apparenza, si curano con la dedizione tipica delle donne. Tutto ciò porta molte (e molti) a porsi una domanda: gli uomini si stanno “femminilizzando”?

Innanzitutto è bene chiarire che per quanto certi comportamenti si stiano radicando nel genere maschile, da qui a pensare che l’uomo sta diventando donna… il passo è molto più che lungo!

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Le statistiche mettono in evidenza che la società è cambiata, per non dire che si è capovolta a partire dagli anni settanta, con la famosa rivoluzione femminista.

Se i valori femminili si sono imposti spesso rendendo gli uomini “vittime”, cerchiamo di apprezzare, invece, tutto quello che l’uomo riesce oggi ad esprimere in sensibilità e spontaneità. Non ha più da vergognarsi per la sua tendenza ad essere gentile, dolce, affettuoso, ricco di attenzioni, tutte qualità una volta legate all’immagine femminile. L’uomo può finalmente essere se stesso nella sua globalità come lo è diventata la donna che si è apparentemente mascolinizzata!

Cosa pensare più in dettaglio di questo cambiamento?

E’ sicuramente un bene che gli uomini si permettano, finalmente, di esprimere con più libertà i loro sentimenti.

Mi piace usare la parola “libertà”, perché penso che, più che femminilizzati, gli uomini si siano liberati con questo cambiamento. Da secoli erano condizionati e costretti a vivere nella menzogna e nell’apparenza, vivendo una finzione. La società stessa aveva assegnato i ruoli da recitare e questo trapelava dall’educazione ricevuta nella prima infanzia. L’uomo era identificato col potere, come Dio è sempre stato una figura maschile, non c’era spazio per la sensibilità o le emozioni “da femminuccia”, bensì per lo sviluppo della forza fisica e morale, della potenza, del controllo (e self-control), delle inibizioni.

La conquista della parità dei diritti tra uomini e donne negli anni settanta (ancora da completare di fatto) ha rimesso in discussione questa superiorità incontestata del genere maschile e di tutti i valori abbinati. Da allora, gli uomini hanno avuto il diritto di esternare quello che erano tenuti a tacere. Adesso analizzano i loro sentimenti e ne parlano, non sono più gli unici esseri bramosi di desiderio ma sanno essere anche oggetti di desiderio, si possono preoccupare della loro immagine e curarla con attenzione. Possiamo affermare che i legami amorosi sono più genuini, perché gli uomini possono parlare di amore, di sofferenza, di delusione.

Certi genitori si preoccupano ancora del fatto che il papà non sarà più un vero modello maschile, ma non c’è niente di meglio, per l’identificazione del piccolo, che avere a fianco un papà che non teme di apparire per quello che è, autentico e sincero, non più il personaggio di una volta incaricato di impersonificare la forza e la violenza, la distanza e l’assenza!

E’ un male mascherare le differenze, poiché queste sono necessarie al mantenimento degli equilibri.

Oggi, gli uomini rimangono comunque uomini, ma con un approccio diverso e personale al mondo circostante. Si sentono più liberi di essere quelli che sentono di essere anche nelle relazione con la donna, ma rimane in loro un fondo di virilità e di mascolinità che resiste ai condizionamenti culturali ed educativi. In un certo senso, l’identità maschile esiste in modo intrinseco nel bimbo sin dalla prima infanzia: si costruisce in particolare con le sue prime esperienze erotiche, nel rapporto piacevole con il proprio corpo. Le mamme avranno notato che quando cambiano un bimbo di pochi mesi si vedono già le prime erezioni, mentre attorno ai 5 anni scopre lui, da solo, il piacere nel toccarsi. Avere un sesso, un membro visibile e ben vistoso può orientarlo verso relazioni umane a volte “utilitariste”: l’altro mi potrà procurare piacere? Il maschietto tende anche a sviluppare il suo bisogno di combattere e di fare la lotta per staccarsi da sua madre e diventare un uomo “vero”, mentre la femminuccia cercherà l’identificazione con la madre. Entrambi, comunque, conserveranno queste tendenze tutta la vita.

Non possiamo immaginare di fare entrare gli uomini in uno stampo che non è il loro. Anche se in apparenza sono più nobili i valori femminili legati al contatto ed alla riflessione, tengo a sottolineare che questa è solo una generalizzazione: quanta emotività e sensibilità scopro negli uomini, quanto calcolo e freddezza manifestano certe donne.

Ancora una volta, non facciamo di tutta l’erba un fascio e lasciamo agli uomini la scelta di sentirsi bene nella loro pelle vivendo con i loro propri criteri.