Avete un figlio che sembra timido, schivo, e vi chiedete “Perché vuol sempre far ridere?

Abbiamo già sottolineato che dietro alla timidezza c’è un desiderio inconscio di essere notato ma solo in positivo. Far ridere la gente è meraviglioso per l’attore e per lo spettatore. Ho conosciuto comici professionisti, persone che erano diametralmente opposte nella loro vita privata. Bastava la presenza del gruppo, dell’assistenza, dell’interesse nei loro confronti, ed eccoli sulla cresta dell’onda, sotto le luci della ribalta, consapevoli del loro potere nel generare allegria e rilassamento. Lo stesso vale per il bambino: può essere timido ma aver scoperto che, per farsi notare, basta esercitare sugli altri questo loro potere mimico o verbale.

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In realtà, questo ricorrere alla burla nasconde spesso una vena narcisistica. Se non sono ascoltato a casa, se a scuola non ho molti amici, divento un attore per attirare l’attenzione, l’affetto e sentire che esisto veramente. In effetti, è molto gratificante saper far ridere gli altri, che lo faccia un bambino o un adulto! Non è da tutti saper raccontare le barzellette e notate come vengono ricercati, ascoltati quelli che sono più bravi! Lo stesso vale per il piccolo. Se riesce a farsi notare in questo senso, non si sentirà più trasparente, inutile, impotente.

L’unico rischio è che focalizzi tutta la sua attenzione su questo suo potere a scapito di altre qualità. Il far ridere deve, quindi, rimanere un aspetto marginale della sua personalità ma lo dobbiamo aiutare a svilupparsi in altre direzioni.

Come reagire?

Non gli lasciamo indossare perennemente i panni del clown, facciamo in modo che questi siano per lui un indumento casuale ma non la seconda pelle. Il bambino deve sentirsi bene anche in una certa normalità, quotidianità, con giochi ed interessi della sua età. Evitiamo la mania di protagonismo che, in realtà, lo allontanerebbe dalla massa dei coetanei.

La vita non è solo sul palcoscenico, bisogna alternare i nostri ruoli di attore e spettatore. Facciamo in modo che non venga bollato come il buffone di corte dal quale non ci si aspetta altro che una battuta per ridere. Nostro figlio è e sa essere serio come gli altri ma ha questa dote in più, controllata. Perciò limitiamo i nostri applausi, evitiamo di chiederne sempre di più e togliamoci dalla testa (mi raccomando) il desiderio di esibirlo agli altri come se fosse un’attrazione da circo. Poniamo un limite a questa sua tendenza invece di spronarlo, creando in lui il desiderio di fare sempre di più.

E’ importante valorizzare le sue qualità in altri aspetti, la socializzazione, l’amicizia, la scuola, l’arte, lo sport, tanti campi dove potrebbe riscontrare successi.

Il bambino ha bisogno di farsi notare e di riscontrare che avete attenzione per lui. Quindi, chiedo ai genitori di essere presenti più possibile condividendo anche delle attività con loro, non solo come controllori o spettatori.