Chissà quante volte avrete sentito ripetere, a voi o ad altri, l’invito ad “andare alla ricerca del bambino dentro di noi”, fatto con intenti diversi, dalla giustificazione allo stimolo, dalla nostalgia all’analisi psicologica, ecc.

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E’ nella natura dei fiori che essi sboccino” scrisse Alice Walker e così per è i bambini. Ma dato che è tutto “natura” sappiamo quanto conti il terreno seminato e sul quale cresceranno piante e bambini in base alle cure dispensate.

Nel bambino la dipendenza totale dal mondo circostante crea la convinzione che questa sia reciproca ed è quindi normale per lui sentirsi al centro del mondo fino a 2-3 anni. La prima base dell’autostima è nella consapevolezza di essere accettato perché qualcuno risponde alle mie esigenze di contatto. Percepire i segni dell’amore e delle attenzioni altrui permette al neonato di sentire che esiste.

Il secondo tipo di autostima si costruisce più avanti, nell’infanzia, quando il bambino si rende conto che è capace di fare qualcosa. Questo tipo di autostima situazionale permette al bambino non solo di verificare le sue capacità ma anche di creare un rapporto consapevole con gli altri. Scoprirà in questa fase il piacere di fare le cose, di spingere più in avanti i propri limiti, di stupire gli altri, di ricevere complimenti e gratificazioni. Potrà, in tal modo, affinare ulteriormente la sua abilità mettendo in atto i cinque sensi, i nostri tentacoli (come li chiamo io), spronando gli adulti ad utilizzarli tutti.

Nel caso in cui, invece, la famiglia o il contesto sociale non alimenti questa autostima, il bambino cercherà l’approvazione situazionale con l’ubbidienza sistematica, l’annullamento delle proprie pretese o desideri, la subordinazione delle sue esigenze autentiche. Troppo spesso vengono fatte ai bambini richieste impossibili (per esempio nel dare certi ruoli da adulti ad un primogenito) da parte dei genitori o, viceversa, si fanno complimenti o elogi eccessivi che il bambino stesso riconosce come esagerati. Il bambino cercherà, allora, l’approvazione e l’accettazione costruendo un “sé falso” per evitare sarcasmo o punizioni.

Se la volontà autonoma non viene incoraggiata, ma viene, al contrario, domata in favore della sottomissione o della docilità, il bambino crescerà con una tendenza al narcisismo, la bambina con tendenza alla depressione.

L’autostima primaria si costruisce con l’approvazione esterna sin dalla prima infanzia. Diventerà un elemento della personalità che, in tal modo, si sente forgiata e pronta ad affrontare l’età adulta.

Torneremo presto su queste affermazioni, ma vorrei che fin da adesso cercaste di ricordare qual’è stata la vostra infanzia e come l’avete vissuta. Senza rabbia, rimpianto o tristezza, solo con la convinzione che alla luce di quanto ri-scoprirete di voi stessi potrete iniziare o continuare a forgiare in voi stessi l’autostima.