Dopo un lungo periodo di assenza, riprendo il nostro dialogo mediante questo blog e lo faccio introducendo alcune situazioni purtroppo molto frequenti e dolorose per le famiglie.

Una domanda che molto frequentemente mi viene posta dai pazienti è la seguente: “Ci stiamo separando, come lo spiego ai miei figli?“.

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Ecco un esempio che recentemente ho affrontato in studio.

Marito e moglie decidono di separarsi e dopo circa 6 mesi l’ex marito della mia paziente ne ha parlato con i figli, due maschi di 3 e 6 anni, senza dire nulla alla ex moglie. Una sera, uno dei figli l’ha affrontata con decisione: ”Papa avrà un’altra casa perché tu non lo ami più”. La paziente gli ha ovviamente risposto che quella non era la verità, che lei avrebbe sempre portato nel suo cuore “il papà”, ma che purtroppo i due genitori non riescono più a vivere sotto lo stesso tetto. Dopo l’accaduto, la donna era furibonda per essersi trovata a trattare l’accaduto in un modo così improvvisato. Aveva paura di affrontare quella discussione, soprattutto perché era stata lei la causa della separazione. Temeva, quindi, di essere colpevolizzata a vita per questa rottura, per il fatto di rovinare il nido familiare in cui crescevano i figli.

Che cosa è successo e che cosa bisogna fare in questi casi?

In questo caso notiamo che il padre fa portare ai suoi figli il peso della separazione. Era lui il bambino che cercava una consolazione, una spalla, una commiserazione. Si è presentato ai piccoli come la vittima della loro madre, distruggendo ai loro occhi quella che dovrebbe essere la solidità della figura paterna e nel medesimo tempo annientando la loro fiducia nei confronti della mamma. I bambini si sono ritrovati completamente smarriti, insicuri, senza punti di riferimento.

Insomma, non è così che i genitori dovrebbero annunciare la separazione ai figli.

Innanzitutto, bisognerebbe parlarne solo quando la decisione è veramente presa e concordata tra di loro; inoltre, è necessario mettersi d’accordo sul che cosa dire ai figli, contenuto e modalità. E’ bene che in un primo tempo ogni genitore parli separatamente con ognuno dei ragazzi, senza dimenticare quanto è stato pattuito come contenuto e tenendo conto delle diverse sensibilità dei figli, per poi riunirsi tutti, in un secondo tempo, permettendo ai bambini di manifestare le loro reazioni. Bisogna agire “in coppia”, anche nel rispondere alle domande, alle accuse o ai silenzi.

Immaginiamo che sia la madre a rivolgersi al figlio: “Io ed il tuo papà non ci conoscevamo, ci siamo incontrati e ci siamo amati. Poi tu sei nato per la nostra più grande gioia. E’ arrivato anche tuo fratello, perché non ti volevamo lasciare solo e desideravamo un altro bambino. Siete voi due i nostri più cari tesori e anche se papà e mamma hanno deciso di non vivere più nella stessa casa, non è cambiato niente di quello che proviamo per voi: amore, amor,e amore!

Il bambino può insistere nel rifiutare la separazione dei genitori, vissuta in modo ancora più drammatico quando sembra un fulmine a ciel sereno. Tanti genitori fanno finta di andare d’accordo davanti ai ragazzi che, comunque, sono spugne e assorbono il clima di tensione (per quanto silenziosa) ma sperano fino alla fine che non ci sia la rottura. Ricordiamoci che i bambini, attenti ai dettagli, sono molto più maturi di quanto non possiamo pensare ed hanno in testa idee molto chiare sulle dinamiche familiari. Quando il bambino rifiuta la decisione dei genitori bisogna fargli capire che per lui è meglio avere un papà e una mamma separati ma sereni ed equilibrati…se possibile… piuttosto che vivere in un clima di tensioni più o meno esternate, di malumori, di silenzi pieni di odio ed a volte di violenza anche solo verbale.

E’ giusto riconoscere il proprio egoismo, il proprio fallimento, ma con l’intento di ricostruire qualche cosa di solido e di pacifico. Cerchiamo di far vedere ai piccoli che la separazione dei genitori, realmente drammatica per loro (e questo non è da sottovalutare, perché i figli hanno bisogno di sentirsi compresi) può diventare un arricchimento e non solo una perdita. Avranno due case, il papà e la mamma saranno tutti per loro, avranno forse nuovi amici. L’importante è l’intesa tra i genitori nell’affrontare con i bimbi la separazione e dare loro un’idea di serenità e non di guerriglia.

Si può aver sbagliato un matrimonio, ma non si può sbagliare anche con la separazione. Soprattutto per i bambini.